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Tram di celluloide (ovvero, tutte le volte del Tram al cinema, in Italia)

Ultimo Aggiornamento: 06/08/2023 16:51
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24/05/2004 13:47
 
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apprendista tranviere
correzione
Chiedo scusa per l'errore. Il titolo del film è "Non ho Sonno" di Dario argento.
Anche se non l'ho mai visto, (e mai lo vedro) ricordo che all'epoca delle riprese io lavoravo al Mc Donald di p.za castello, e venne Dario Argento in persona ad esaminare i sotterranei del locale per girare una sequenza del film in cui una "crew" del fast food doveva essere uccisa (e sai che allegria per noi crew che li ci lavoravamo ogni giorno!)
Comunque, in quella occasione ricordo che oltre a questa scena gli autori avevano accennato ad una scena 'del tram' da farsi in uno di "quei tram moderni con le porte a soffietto..."(le 5000)

A
27/05/2004 14:09
 
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tranviere veterano
napoli violenta
vorrei segnalare inoltre che nel film napoli violenta durante una corsa in moto di uno dei rapinatori si vede una meridionale che sta per entrare nella corsia della riviera di chiaia,e sempre durante questa"strana corsa"(dalla riviera a via scarlatti a via bonito alla pignasecca,di nuovo alla riviera,con il contachilometri della moto che segna 10km\h mentre sembra che stanno a 300)alla fine di via bruno prima di immettersi sulla riviera si vede uno scambio tra un binario all'altro che il tram non avrebbe potuto prendere di punta per intenderci(in pratica con la circolazione attuale servirebbe solo se il tram facesse retromarcia)
qualcuno ne sa di piu'?

The winner takes it all
27/05/2004 20:22
 
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maestro tranviere
per mister656
Lo scambio che si vede nel film si riferisce alla racchetta presente su viale Gramsci. Da Piazza Sannazaro in direzione Piazza Vittoria c'era uno scambio che immetteva in via Galiani (dove c'è il bar Remy), il binario usciva su viale Gramsci verso sinistra (come se andasse contromano rispetto alla direzione delle auto), c'era un altro scambio che entrava in via Pergolesi (e il binario usciva di nuovo in via G.Bruno agganciandosi a quello in direzione Fuorigrotta) mentre l'altro ramo proseguiva su viale Gramsci arrivando in piazza della Repubblica e si sdoppiava agganciandosi ai binari nei due sensi. Poi mi pare che una delle diramazioni fu abolita. Si tratta, comunque, di binari utilizzati fino alla seconda metà degli anni '70 in occasione della "Settimana Motonautica" (quando c'erano le frecce tricolori sul lungomare) oppure quando c'erano "i fuochi a mare" nel mese di settembre. In quelle occasioni si organizzavano corse che partivano da lì nelle due direzioni alla fine delle manifestazioni. I binari sono stati rimossi circa nella seconda metà degli anni '80.

1Poggioreale Cimit. Staz.Centr. v. Marina
P. Vittoria Mergellina Fuorigrotta Bagnoli
27/05/2004 20:28
 
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maestro tranviere
ancora su viale Gramsci
Dimenticavo di dire che le ultime linee che hanno fatto stazionamento su quella racchetta sono state la 4 Torretta-Dante e la 30rossa da lì alla caserma di Cavalleria di Cavalleggeri Aosta. Il periodo è il 1940. Quegli stessi binari sono serviti anche per la presentazione dei tram ricostruiti nel 1951 (la prima "Meridionale" 1031 e le "tipo Officina" che conservavano il muso piatto). Una foto di questo avvenimento uscirà fra altre relative ad un servizio in preparazione. Saluti.

1Poggioreale Cimit. Staz.Centr. v. Marina
P. Vittoria Mergellina Fuorigrotta Bagnoli
28/05/2004 03:10
 
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maestro tranviere
Ancora su Napoli Violenta (Napoli) - 1976, Umberto Lenzi
Eccovi la racchetta che conduce a Viale Gramsci (che tutti, a Napoli, continuano a chiamare Viale Elena).

La stessa scena appare in due momenti del film (in entrambe le corse in moto), chiaro segno del montaggio un po' confuso e approssimativo della sequenza, che (come del resto in scene analoghe di altri film ambientati a Napoli, e non solo) descrive un percorso irrazionale e totalmente non plausibile.



Ed a proposito di confusione, ecco il tachimetro fisso sui 10 Km all'ora, nella velocissima sequenza. E' evidente che prima è stata filmata la scena della corsa (forse da un auto attrezzata con telecamera), che poi magari è stata velocizzata, mentre il tachimetro è stato aggiunto successivamente in truka per aumentare l'impressione di verosimiglianza da corsa in moto.

Peccanto che abbiano dimenticato di animare il tachimetro, ignari del fatto che 30 anni dopo qualche "occhio di falco" se ne sarebbe accorto ...



In un inserto, a sinistra in alto, ho inserito quello che si riesce a vedere della matricola dell'autobus che, assieme a quanto si vede della targa, potrebbe aiutare ad identificare il mezzo.

E concludo con la sequenza della Meridionale alla Riviera, che avevo inizialmente omesso in quanto appare sfocata, di sfuggita e da lontano, ma visto che siete incontentabili, obbedisco. [SM=x346239]

[Modificato da XJ6 08/06/2004 11.34]


28/05/2004 19:02
 
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tranviere senior
Cavoli .....
.... questa sezione si avvia a diventare una vera e propria enciclopedia! Ammazza quanto siete precisi!!!
Complimenti ad Antonio e a tutti gli altri[SM=x346220]

28/05/2004 23:33
 
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tranviere veterano
napoli violenta
si era quello lo scambio,Antonio sei veramente di una precisione straordinaria,ma come fai a mettere le sequenze sul sito?
la scena dell'autobus e'stata girata su quella via(ora mi sfugge il nome)che parte da piazza arenella e porta al cardarelli dove'c'e'una concessionaria di moto.
penso che la scena sia stata girata veramente in moto perche'se ci fai caso si vede i rapinatori che passano ovunque,fra 2 macchine,in mezzo alle persone ecc.
per un napoletano poi,il percorso che fanno e'veramente ridicolo...[SM=x346231]
comunque si tratta veramente di un bel film[SM=x346220]

The winner takes it all
29/05/2004 00:49
 
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maestro tranviere
bus in Napoli Violenta
Nella scena, girata a via Domenico Fontana, l'autobus è sicuramente un Fiat 418AL Sofer e, molto probabilmente, si tratta della vettura 3566, immessa in servizio a gennaio 1975 e accantonata a maggio 1998 (una fra le 4 più longeve), con targa NA 957193. Potrebbe anche, però, trattarsi della 3568 (12/74-09/90) con targa NA 957191. Di più non riesco a fare...

1Poggioreale Cimit. Staz.Centr. v. Marina
P. Vittoria Mergellina Fuorigrotta Bagnoli
29/05/2004 06:02
 
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maestro tranviere
Re: Napoli Violenta

Scritto da: mister656 28/05/2004 23.33
si era quello lo scambio,Antonio sei veramente di una precisione straordinaria, ma come fai a mettere le sequenze sul sito?

E' un lavoro un po' certosino. Intanto bisogna procurarsi il film (cosa non semplicissima dall'Australia, per fortuna c'è internet). Poi va digitalizzato, se necessario, così diventa facile estrarre i fotogrammi (inizialmente fotografavo lo schermo televisivo, ma i risultati erano abbastanza modesti). Poi si montano i fotogrammi con un normale programma di disegno. Insomma, una bella perdita di tempo, ma siccome mi sveglio presto e vado a letto tardi, e poi sono in una fase nella quale devo "sbariare" un po' con la testa, la cosa mi rilassa.

Uso sia Mac (che è molto, ma molto meglio) che Win (quando proprio non ne posso fare a meno), un digitalizzatore, un buon videoregistratore, qualche soft specifico e parecchia "tigna".

E poi vuoi mettere il divertimento di polemizzare con l'amico "precisetti" (quello che discetta sulle filettature dei tram, per intenderci [SM=x346239] ) e di stimolare discussioni sulla nastra passione carbonara?

Se qualcuno poi mi desse una mano in più, con segnalazioni e materiale foto/cinematografico, sarebbe pure meglio. Ma va bene anche così :Sm13:

29/05/2004 09:34
 
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maestro tranviere
Le Quattro Giornate di Napoli (Napoli) - 1962, Nanni Loy
Con questo film entriamo in un campo per me abbastanza minato, in quanto si tratta di un'opera che trovo in più punti viziata di fastidiosa retorica e decisamente sopra le righe. In sintesi, non mi piace (come buona parte delle cose di Nanni Loy, tra cui l'inguardabile "Scugnizzi" del 1989 o "Sistemo l'America e Torno" del 1974. Salvo - più o meno - "Detenuto in Attesa di Giudizio" del 1972 con un grande Alberto Sordi, "Audace Colpo dei Soliti Ignoti" del 1959 e, forse, "Café Express" del 1980).

Ho l'impressione, peraltro, che i riconoscimenti ottenuti dal film (candidato all'Oscar per il miglior film straniero e per la miglior seceneggiatura nel 1962; Nastro d'Argento 1963 per miglior regia, miglior sceneggiatura e miglior attrice non protagonista "Regina Bianchi") abbiano più a che fare con la politica che con gli effettivi meriti artistici della pellicola.

Ciò detto, metto da parte il mio (pre)giudizio personale (tranne che per magnificare la bellezza intensa e discreta di una delle attrici del film, la giovane e brava Lea Massari), e lascio parlare la critica "seria":

"Dal 28 settembre al 1 ottobre 1943 il popolo napoletano sentì di avere davanti non soltanto i tedeschi del colonnello Scholl da buttar fuori, ma tutti gli affamatori e oppressori stranieri del passato. Prodotto dalla Titanus, è un film corale dal ritmo largo che alterna belle pagine a ridondanze retoriche, mescolando con sagacia volti e casi privati con l'epopea collettiva. Il soggetto originale è di Vasco Pratolini. Qualche tarantella di troppo nella colonna musicale di C. Rustichelli." (il Morandini - Dizionario dei Film).

Passando alla parte più propriamente tranviaria, l'unico mezzo che si vede nella parte finale del film è una sfortunata due assi che viene impiegata come parte di una barricata. I Tedeschi, però, arrivano alle spalle degli insorti napoletani, costringendoli ad una precipitosa e drammatica fuga. La due assi viene colpita nel corso dell'attacco, e prende fuoco (una volta tanto la colpa non è della fiamma ossidrica dell'Azienda Trasporti partenopea).



Un'altra scena interessante è quella della sparatoria nella funicolare di Montesanto (identificata come tale da Paolo, più sotto). E' singolare come tale funicolare sia stata utilizzata cinematograficamente anche in seguito come luogo di scontro dinamico tra il bene e il male (il riferimento, ovviamente, è al famoso inseguimento con annessa sparatoria, sempre a Montesanto, di "Napoli Violenta": cfr: http://www.mondotram.it/tram-cinema/napoli-violenta/).



Ed infine, per gli amanti dei filobus, c'è una testimonianza dei mezzi che passavano per via Bellini (dove si attestava un capolinea della TPN). In tale strada, come ha ricordato Augusto, viene ambientata la fucilazione di un giovane marinaio Jean Sorel, sulle scale dell'accademia di Belle Arti, di fronte a via Micco Spadaro. Tale scena rievoca quello che, al vero, accadde sulle scale dell'Università in Corso Umberto (è verosimile che la diversa ambientazione sia stata dovuta a esigenze logistiche, in quanto probabilmente non si ritenne fattibile bloccare il corso Umberto per le riprese del film).



Nota di Augusto; "L'ultimo fotogramma in basso a destra è un'immagine dello Stadio Vestuti di Salerno, che nel film fa le veci dello Stadio Collana del Vomero"

Sull'episodio storico delle Quattro Giornate di Napoli è possibile reperire su Internet moltissime informazioni.

www.google.com/QuattroGiornate

Sul film di Nanni Loy rimando, come di consueto, a

www.cinematografo.it


LA SCHEDA TECNICA

LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI (1962, Italia, BN)


Altri titoli
THE FOUR DAYS OF NAPLES
LA BATAILLE DE NAPLES
LE 4 GIORNATE DI NAPOLI

Durata 123
Genere DRAMMATICO
Produzione TITANUS - METRO
Distribuzione TITANUS - MGM HOME ENTERTAINMENT, MONDADORI VIDEO (GLI SCUDI, IL GRANDE CINEMA)

Tratto da un romanzo di Vasco Pratolini

Regia NANNI LOY

Attori
LEA MASSARI MARIA
ALDO GIUFFRE' PITRELLA
GIAN MARIA VOLONTE' CAP. STIMOLO
GEORGE WILSON RETTORE RIFORMATORIO
REGINA BIANCHI CONCETTA CAPUOZZO
DOMENICO FORMATO GENNARINO CAPUOZZO
FRANCO SPORTELLI PROF. ROSATI
PUPELLA MAGGIO MADRE DI ARTURO
ENZO TURCO ARNALDO VALENTE
JEAN SOREL MARINAIO
LUIGI DE FILIPPO CICCILLO
RAFFAELE BARBATO GIOVANNI AIELLO
CHARLES BELMONT SENTINELLA
CURT LOWENS SAKAU
ENZO CANNAVALE IL CAVALIERE
FRANCO BALDUCCI UOMO COL TRICOLORE
VINCENZO BARBATO AJELLO
SILLA BETTINI UOMO IN CANOTTIERA
SILVANA BUZZANCA IMMACOLATA
ANTONIO CASAGRANDE MARITO DI MARIA
NINO CASTELNUOVO
DALE CUMMINGS
PETER DANE
ADRIANA FACCHETTI DONNA ANGOSCIATA
ANNA MARIA FERRERO
LUIS GOETZ
GIUSEPPE JODICE
SERGIO JOSSA
ROSALIA MAGGIO DONNA ANGOSCIATA
FERDINANDO MUROLO
MARIO NANDI
VERA NANDI MOGLIE DI ARNALDO VALENTE
EDUARDO PASSARELLI AUTISTA DEL TAXI
ENZO PETITO PROFESSORE CHE PROTESTA
CARLO TARANTO NAPOLETANO
MAX TURILLI UFFICIALE TEDESCO
FRANK WOLFF SALVATORE

Soggetto
VASCO PRATOLINI
NANNI LOY
PASQUALE FESTA CAMPANILE
MASSIMO FRANCIOSA
Sceneggiatura
NANNI LOY
PASQUALE FESTA CAMPANILE
MASSIMO FRANCIOSA
CARLO BERNARI
Fotografia MARCELLO GATTI
Montaggio RUGGERO MASTROIANNI
Scenografia GIANNI POLIDORI
Effetti SERSE URBISAGLIA

Musiche CARLO RUSTICHELLI

[Modificato da XJ6 31/05/2004 10.02]


29/05/2004 10:00
 
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tranviere veterano
4 giornate di napoli
la funicolare era quella di Montesanto
06/06/2004 09:38
 
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maestro tranviere
Napoletani a Milano (Milano) - 1953, Eduardo de Filippo
Ritorno su "Napoletani A Milano", film di Eduardo De Filippo del 1953. Le immagini inserite a suo tempo da Francesco si riferivano soprattutto alla parte "napoletana" del film, che però si svolge quasi completamente a Milano.

E di Milano sono buona parte delle scene tranviarie (quasi tutte con delle "28" a carrelli). I tram, a onor del vero, appaiono sullo sfondo, come comparse, e solo nel gran finale, con la linea che idealmente congiunge Milano a Napoli, assurgono al ruolo di protagonisti.

Ma andiamo con ordine.

Innanzitutto la trama, sinteticamente riportata da "Il Morandini - Dizionario dei Film":

"Salvatore, dopo aver messo insieme un gruppo di falsi parenti delle vittime del crollo di una catapecchia di cui è moralmente responsabile una società milanese, si reca a Milano a reclamare indennizzi. La ditta è d'accordo, ma offre lavoro. Gli accoliti della Lega Lombarda dovrebbero vedere questo film di De Filippo, un po' verboso e discontinuo, ma divertente, originale. Un'occasione per godersi l'ottima interpretazione di De Filippo".

Merita poi di essere riportata una critica d'epoca, un po' severa (E. Fecchi, "Intermezzo", n. 18 del 30/9/1953):

"Dopo un primo tempo felice (superato un brevissimo inizio lento), il film perde mordente nel secondo tempo. Le trovate sono finite, la narrazione si trascina come stanca e la fine è una specie di traguardo al quale il corridore è giunto sfinito. De Filippo si è lasciato prendere la mano dal teatro in alcune scene in cui l'azione viene ridotta al minimo ed il parlato portato in rimissimo piano. La fotografia è veramente funzionale nell'alternarsi di sole e nebbia".

Da un punto di vista più strettamente tranviario, ecco una prima scena a Milano, dove i nostri Napoletani hanno cominciato ad inserirsi nel mondo del lavoro.

Qui si vede Nannina (Anna Maria Ferrero) in giro per la città, alla ricerca del negozio dove verrà impiegata come commessa. Alle sue spalle una "28" in servizio sulla linea "36" (forse gli amici Milanesi possono dirci di che zona si tratta).



Nannina è la giovane poplana che, all'inizio del film (quando si verifica il crollo di una catapecchia dove vivevano cinque vecchi, a seguito dei lavori di sterro ordinati dalla società milanese che ha comprato un terreno a Napoli - apparentemente dalle parti di Piazza Mercato, ma potrei sbagliarmi - per costruirci un impianto industriale) salva dal linciaggio il giovane ingegnere milanese Enrico Parenti (Frank Latimore). Inutile dire che i due si rivedranno a Milano, e sboccerà l'amore.

Ed ecco ancora Nannina, sempre diretta alla volta del negozio dove potrà lavorare:



In una scena successiva, si vedono ancora delle "28" alle spalle di Wilma (Irma Capece Minutolo), la bellona di turno. Una vettura esercita la linea "30".



Troviamo poi Vincenzino (Luigi Russo), figlio adottivo (e abituale vittima delle intemperanze) di Don Salvatore Aianello (Eduardo De Filippo), che sale in macchina con Wilma. in lontananza, e alle sue spalle, passano altri tram.



E siamo giunti al gran finale tranviario. Per non sfigurare, i napoletani hanno accettato i lavori offerti dalla società milanese quale indennizzo per il crollo, e ben presto si si sono dimostrati ottimi lavoratori. Non solo, ma quando la fabbrica deve sospendere l'attività per mancanza di materia prima, saranno i napoletani che, rivolgendosi ai compatrioti emigrati in tutto il mondo, otterranno i necessari aiuti, salvando cosi la situazione.

Tutto bene, ciò che finisce bene, quindi. Pace fatta tra Milano e Napoli, ed il legame tra le due città viene rappresentato simbolicamente da un viaggio in tram dei protagonisti della nostra storia (in particolare, oltre a Eduardo, i fidanzati Nannina/Napoli e Parenti/Milano), con partenza dal Duomo ...



... e arrivo a Mergellina



La veletta laterale della "Meridionale" 1028 (completa di buca postale) riporta l'insolito tragitto "P.za del Duomo - Posillipo". La tabella posteriore, più realisticamente, riporta le indicazioni della compianta linea "3 - P.zza Carlo III, Piazza Vittoria, Mergellina".


LA SCHEDA TECNICA

NAPOLETANI A MILANO (1953, Italia, BN)

Durata: 100 min.
Genere COMMEDIA
Produzione VIRTUS FILM - PRODUZIONI VOLONTERI
Distribuzione VIRTUS - CINEFILMS - FONIT CETRA VIDEO, GRUPPO EDITORIALE BRAMANTE

Regia EDUARDO DE FILIPPO

Attori
DANIELE BAIARDO
GIORGIO BARBAFIERA
ROSARIO BORELLI SIVIERI
IRMA CAPECE MINUTOLO WILMA
FRANCA CAROL
BALDASSARE CARUSO ANTONIO CAPASSO
IVANA CASETTA
TINA CASTIGLIANO DONNA IRENE
PIETRO D'ADDIO DE ROSA
MARIA D'AJALA
EDUARDO DE FILIPPO DON SALVATORE AIANELLO
ANNA MARIA FERRERO NANNINA
GIOVANNI FILIDORO ANTONIO ESPOSITO
FRANCA GANDOLFI UNA SIGNORA
LAURA GORE ROSETTA
SONIA HOLM SIGNORA VITTORINI
MARCELLO JANNONE
FRANK LATIMORE ING. ENRICO PARENTI
EUGENIO MAGGI ANTONIO, "IL FEDERALE"
MICHELANGELO MALASPINA TARDINI, PRESIDENTE ILAR
RITA MARA
PASQUALE MARTINO
FRANCESCO PENZA TOMMASO PICCIRILLO
GIUSEPPE PICA AVV. NOCERA
GIOVANNI RICCARDI ANTONIO
LUIGI RUSSO VINCENZINO
VITTORIO SANIPOLI GIOVANNI, CAPO OPERAI
NINO VINGELLI
GUIDO ZINCHETTI ALBERTO DI GENNARO

Soggetto
AGE
EDUARDO DE FILIPPO
FURIO SCARPELLI
Sceneggiatura
AGE
EDUARDO DE FILIPPO
Fotografia LEONIDA BARBONI
Scenografia PIERO FILIPPONE

Musiche RENZO ROSSELLINI

07/06/2004 12:10
 
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maestro tranviere
Napoli ... La Camorra Sfida La Città Risponde (Napoli) 1979, Alfonso Brescia
Alle volte penso che i sacrifici che faccio per alimentare questa rubrica sarebbero degni di miglior causa. Mi sono infatti sorbito un film con Mario Merola del 1979 nella speranza di trovare una qualche scena tranviaria significativa. Lo sforzo è stato ricompensato, ma a quale prezzo!!!

Bando alle facezie. Commentiamo questa pregevole opera del compianto Alfonso Brescia (1930-2001), maestro dei film a basso budget, passsato dalle pellicole mitologiche (Goliath E La Schiava Ribelle, 1963), ai western (I Giorni della Violenza, del 1967, con un insospettato Luigi Vannucchi), ai film di guerra (Uccidete Rommel!, 1969), ai thriller (Ragazza Tutta Nuda Assassinata Nel Parco, 1972), all'erotico (Elena Sì Ma ... Di Troia, 1973), oltre ad aver dato vita a tutta una serie di film a metà strada tra il poliziesco e la sceneggiata con l'immarcescibile Mario Merola (L'Ultimo Guappo, Napoli, Serenata Calibro 9, Il Mammasantissima e altri titoli più o meno memorabili). Alfonso Brescia diresse anche delle riduzioni cinematografiche di autentiche sceneggiate (Zappatore, Carcerato, Tradimento e Giuramento) che le TV private napoletane (ma temo anche di altre città) trasmettono con preoccupante frequenza.

Tornando a "La Camorra Sfida ...", leggiamo assieme la trama tratta da www.cinematografo.it e integrata da me:

"A Napoli l'organizzazione mafiosa di Rampone, per mezzo di un drappello di bravacci capeggiati da Vito (Antonio Sabato), impone onerose protezioni a piccoli industriali e a commercianti. Don Francesco Gargiulo (Mario Merola), proprietario di un arsenale, tenta di opporsi ma viene piegato da Vito il quale cattura suo figlio Marco (Benito Artesi) ne violenta la fidanzata Maria (Marina Valadier). Marco, a sua volta voglioso di vendetta, con fotografie prese mentre i mafiosi compiono le loro imprese, permette al commissario De Stefani (Jeff Blynn, una mediocre e improbabile caricatura di Maurizio Merli, che interroga i sospetti, alla presenza del giornalista Perez, Ciro Ippolito, mettendo in mostra un agghiacciante calzino bianco) di catturare i delinquenti e di costringere le vittime a firmare la denuncia. Rampone, però, assolda il disumano killer François e, attaccando nuovamente tutti i negozianti, li induce a ritirare le deposizioni. De Stefani si trova a dover rimettere tutti in libertà per mancanza di prove. Questa volta il Gargiulo si decide ad agire e, armati tutti coloro che con lui hanno sofferto ingiustizie, raggiunge i delinquenti mentre stanno festeggiando la liberazione di Vito e dei compagni. La strage viene compiuta all'interno del Cimitero delle Fontanelle."

Ed ecco la scena a causa della quale ho dovuto sopportare tutto questo. Quando Vito e compagni escono dal Carcere di Poggioreale (a circa 77 minuti dall'inizio del film), si vede passare una Meridionale.



La scena è importante (?) in quanto si tratta della prima sequenza di un tram in livrea arancione-ministeriale che sono riuscito a trovare finora.



E per chi ha avuto la pazienza di seguirmi fin qui, riporto (senza assumermi alcuna responsabilità) un commento al film tratto dall'opuscolo che accompagna la videocassetta:

"Senza dubbio 'Napoli... La Camorra Sfida La Città Risponde' è la pellicola più interessante nel gruppo degli action partenopei di Alfonso Brescia con Merola, e quella che presenta i valori spettacolari più elevati. La sceneggiatura di Ciro Ippolito, Francesco Calabrese e del vecchio, consumato, Piero Regnoli ha molti tratti in comune con quello di uno dei migliori polizieschi mai girati in Italia, ossia 'Il Grande Racket' di Enzo Castellari, nel quale - esattamente come qui - alcuni individui colpiti, chi in un modo e chi in un altro, dalla violenza criminale, passavano al contrattacco, al comando di un ex poliziotto, e massacravano tutti i cattivacci. Brescia non lesina sulle scene crude di cui un simile plot necessita, ed è in particolare impressionante lo stupro di Marina Valadier, vista anche nel contemporaneo 'I Contrabbandieri di Santa Lucia', dove interpretava come qui la fidanzata del figlio di Merola e, come qui, finiva malamente. L'Escalation nemesiaca - nella quale non mancano però i soliti siparietti comici affidati a Lucio Montanaro - è il momento cardine del film e culmina nel regolamento di conti all'interno di un cimitero-catacomba, che aggiunge (involontari) echi espressionisti al macello finale."

Per i più appassionati, segnalo infine un sito dal quale è possibile scaricare la sequenza iniziale del film:

http://www.pollanetsquad.it/film/069_01.rm



LA SCHEDA TECNICA

NAPOLI... LA CAMORRA SFIDA LA CITTA' RISPONDE (1979, Italia, Colore)

Durata 90
Genere DRAMMATICO
Formato PANORAMICO - COLORE
Produzione G.P.S.
Distribuzione IMPEGNO REAK - GENERAL VIDEO

Regia ALFONSO BRESCIA

Attori
FRANCO ANGRISANO (AVVOCATO)
BENITO ARTESI (MARCO)
RICK BATTAGLIA
JEFFREY MARK BLYNN (COMMISSARIO DE STEFANI)
ENRICO CESARETTI
ANTONIO CIARCIA
CIRO IPPOLITO (PEREZ)
MARIO MEROLA (FRANCESCO GARGIULLO)
LUCIO MONTANARO
ENZO NANDI
WALTER RICCIARDI
ANTONIO SABATO (VITO)
LIANA TROUCHE'
MARINA VALADIER (MARIA)
ETTORE VENTURINI

Soggetto CIRO IPPOLITO
Sceneggiatura
FRANCESCO CALABRESE
CIRO IPPOLITO
PIERO REGNOLI
Fotografia LUCIANO TRASATTI
Montaggio CARLO BROGLIO

Musiche EDUARDO ALFIERI

07/06/2004 23:48
 
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maestro tranviere
la meridionale nel film...
...con grande probabilità è la 1014 del deposito Fuorigrotta, impegnata sulla linea 1 (nel 1979 la 2 era soppressa, avrebbe ripreso nel 1983) in quanto era l'unica macchina (non ricostruita, radiata nel 1984 e demolita nel 1997) riverniciata in arancio ministeriale, ancora le scritte accanto alle porte "ENTRATA" ed "USCITA" in metallo, nello stile dei numeri di matricola, applicate durante la ricostruzione del cambio musetti del 1951. Un altro tram che arrivò agli anni '70 con quelle scritte metalliche fu la 1037, che però fu ricostruita con la nuova cassa senza mai essere prima riverniciata in arancio. L'attore che esce per secondo dal carcere, dietro Antonio Sabàto, è Alex Partexano, abitudinario del ruolo di scagnozzo camorrista nei "film" dell'epoca. Ora, semipelato, è dall'altra parte della barricata nel ruolo del brigadiere Mura nel serial di Canale 5 "Carabinieri". Non so perchè dico tutto ciò, ma tant'è...

1Poggioreale Cimit. Staz.Centr. v. Marina
P. Vittoria Mergellina Fuorigrotta Bagnoli
08/06/2004 00:37
 
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maestro tranviere
Ancora sugli attori

Scritto da: Augusto1 07/06/2004 23.48
(...) L'attore che esce per secondo dal carcere, dietro Antonio Sabàto, è Alex Partexano, abitudinario del ruolo di scagnozzo camorrista nei "film" dell'epoca (...)

L'attore che apre la portiera dell'auto è Franco Angrisano (qui in un ruolo minore. E' l'avvocato che tira fuori i cattivi dal carcere), l'indimenticato "Giacinto" de "I Ragazzi Di Padre Tobia".

16/06/2004 10:23
 
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maestro tranviere
SEGNALAZIONE !
Vorrei segnalare un film che manca all'elenco (in questi giorni di convalescenza guardo molta televisione e, soprattutto di mattina, Rai 3 trasmette vecchie pellicole interessanti):il film è un B-movie dal titolo "Walter e i suoi cugini"... ambientato a Milano è un classico film del genere commedia all'italiana anni '50-'60... dal nostro punto di vista è interessante poiché vi sono moltissimi esterni (fin dai titoli di testa) dove ci sono passaggi di tram a iosa... soprattutto inquadrature della serie 5000 quasi allo stato originale (in qualche scena si legge benissimo perfino la matricola!)... il film ne è pieno! Non sono riuscito a datarlo con precisione, ma dai modelli di auto circolanti (moltissime, fra le altre, le Fiat 1100 H Lusso!) dovremmo essere intorno al 1960 (certamente non prima del'59); interpreti - Walter Chiari (sdoppiato in tre ruoli!), Ave Ninchi, Riccardo Billi e un giovanissimo Carlo Delle Piane

[Modificato da Francesco E. 16/06/2004 10.29]


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"Where no man has gone before"
16/06/2004 12:10
 
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Re: Walter e i suoi cugini

Scritto da: Francesco E. 16/06/2004 10.23
(...) un B-movie dal titolo "Walter e i suoi cugini"... ambientato a Milano è un classico film del genere commedia all'italiana anni '50-'60... dal nostro punto di vista è interessante poiché vi sono moltissimi esterni (fin dai titoli di testa) dove ci sono passaggi di tram a iosa... soprattutto inquadrature della serie 5000 quasi allo stato originale (in qualche scena si legge benissimo perfino la matricola!)... il film ne è pieno!



Grazie a Francesco per la segnalazione, e tanti auguri di pronta guarigione [SM=x346220] .

Il film è del 1961, la regia è di Marino Girolami (quello dei film di Franco e Ciccio, di Pierino e di mille altri film dei più disparati generi).

La trama, abbastanza esile, è la seguente (tratta da www. cinematografo.it):

"Walter, un pugliese da tempo stabilitosi a Milano, riceve l'inaspettata visita di due cugini che gli somigliano in modo straordinario. Costoro, il timido Nicola e l'irascibile Rosario, intendono trovare lavoro nella metropoli lombarda ma la vita dinamica e spesso tumultuosa della grande città, li spinge attraverso una serie di disavventure, moltiplicate da una quantità di voluti e fortuiti scambi di persona. Alle loro disperate esperienze non manca neppure il brivido del delitto, quando Walter e Nicola costretti da circostanze incredibili, si trovano nella necessità di doversi disfare del presunto cadavere di un intellettuale decadente ed esteta. Ma alla fine, tutto si accomoda nel migliore dei modi. Il morto... non è morto ed i cugini di recente importazione, troveranno finalmente la possibilità di sistemarsi convenientemente e tranquillamente all'ombra della Madonnina."

17/06/2004 10:59
 
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A proposito di
Salve a tutti, salve Antonio,

stamani mi sono rivisto il film, trasmesso alle 9.05 su Rai3, finalmente per intero! Devo segnalare, contrariamente a quanto scritto, che nel mezzo della pellicola vi sono altre scene tramviarie... a circa 40 minuti dall'inizio (quando l'orda dei Napoletani attraversa mezza Milano per andare alla sede della "ILAR") vi sono due scene riprese nei dintorni di Piazza del Duomo con protagoniste tre o quattro "28"; di seguito, a circa un'ora dall'inizio, nelle scene in cui si vede "Nannina" girovagare per le vie della grande città, altre inquadrature "importanti" delle "28" Milanesi di cui si leggono anche le matricole! (Per competezza iconografica aggiungo che si vedono chiaramente anche alcuni modelli di autobus di linea storicamente importanti!)
Pregherei Antonio, se ha una copia del film, di voler pubblicare qualche fotogramma delle sequenze appena nominate.

[Modificato da Francesco E. 17/06/2004 11.03]


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"Where no man has gone before"
17/06/2004 13:47
 
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Re: A proposito di "Napoletani a Milano"

Scritto da: Francesco E. 17/06/2004 10.59
"stamani mi sono rivisto il film, trasmesso alle 9.05 su Rai3, finalmente per intero! Devo segnalare, contrariamente a quanto scritto, che nel mezzo della pellicola vi sono altre scene tramviarie... Pregherei Antonio, se ha una copia del film, di voler pubblicare qualche fotogramma delle sequenze appena nominate.

Bentornato, Francesco.
Le scene delle quali parli sono quelle che ho riportato a pag. 5. Non credo ce ne siano altre. Prova a ridare un'occhiata al posting precedente e, se ti sembra che manchi ancora qualcosa, segnalamelo e mi riattivo.

Ciao

Antonio

17/06/2004 14:54
 
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Re: Re: A proposito di

Scritto da: XJ6 17/06/2004 13.47
Bentornato, Francesco.
Le scene delle quali parli sono quelle che ho riportato a pag. 5. Non credo ce ne siano altre. Prova a ridare un'occhiata al posting precedente e, se ti sembra che manchi ancora qualcosa, segnalamelo e mi riattivo.

Ciao

Antonio



In effetti manca qualche fotogramma delle scene di qunado arriva il gruppo di Napoletani a Milano (a circa 40 minuti dall'inizio!)

A proposito della "bellona"... mia madre la conosceva! Tentò, con scarsi risultati, anche la carriera di Soprano...

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